Chiediamo alla Ministra Azzolina di prorogare i termini delle domande di mobilità
L’ordinanza con cui il Ministero da lei diretto dà avvio alle procedure di mobilità per l’anno scolastico 2020/2021, fissando le scadenze del 21 (per i docenti) e 27 aprile (per gli ATA) come se ci trovassimo in una situzione ordinaria, sarebbe sorprendente comunque, anche se lei, uscita dall’Università, non avesse più frequentao la scuola, neanche di sfuggita.
Ma diventa addirittura sconcertante una volta che si sappia come in realtà lei, presa la laurea, dalla scuola non sia mai uscita se non al momento di diventare, solo due anni fa, parlamentare. Lei è stata insegnante precaria con continuità fino al 2014 e, una volta stabilizzata, ha proseguito nell’attività docente fino al 2018, lasciandola al momento del passaggio nelle aule parlamentari. E non solo: per parecchi anni lei ha fatto coincidere l’insegnamento con la militanza in un’organizzazione sindacale della scuola. Dunque, al momento dell’emanazione dell’ordinnza suddetta, lei aveva tutti gli elementi per valutare l’assolutà incongruità delle date stabilite. E nello specifico doveva sapere che le date fissate per la presentazione delle domande di mobilità sono del tutto fuori dalla drammatica realtà attuale. Perchè se è vero che le domande vanno fatte on-line, è altrettanto vero che la loro complessità, il doverle compilare con estrema precisione, la documentazione da allegare richiedono necessariamente il ricorrere da parte di docenti ed ATA agli uffici scolastici, all’informativa e consulenza “in persona”, in particolare nelle sedi sindacali per chi a tali sedi ha necessità di fare riferimento. Tutto ciò, dunque, necessita di quella piena libertà di circolazione e di “contatti” che non c’è oggi, ma verosimilmente non ci sarà neanche per tutto il mese di aprile, visto che è pressochè certo – e lei ne dovrebbe essere pienamente consapevole – il prolungamento delle restrizioni attualmente previste fino al 3 aprile. Crediamo che, in particolare usando appieno la sua precedente esperienza di docente precaria e poi stabilizzata, nonchè quella di sindacalista della scuola, lei possa ben valutare l’errore commesso dal suo Ministero e ripararlo nel più breve tempo possibile. A tal fine, le chiediamo di posticipare almeno alla fine del mese di maggio le scadenze fissate dall’ordinanza per la presentazione delle domande di mobilità per l’anno scolastico 2020/2021. E questo è, in proposito, il telegramma che abbiamo inviato nella giornata di ieri a lei e agli organi preposti del Ministero dell’Istruzione.
I COBAS, in merito all’ordinanza con cui si dà avvio alle procedure di mobilità per l’anno scolastico 2020/2021, con le scadenze del 21 (per i docenti) e 27 aprile (per gli ATA) , rilevano la mancanza di congruità dei tempi previsti in tale disposizione con la situazione emergenziale del paese e con l’evidente difficoltà che si verrà a creare per il personale scolastico. Infatti pur se la domanda si inoltra in modalità on line è evidente il necessario supporto sia del settore amministrativo delle istituzioni scolastiche sia delle sedi sindacali notoriamente utilizzate dal personale per informazioni e assistenza nella compilazione e che richiede quella “libera” circolazione che ad oggi, e verosimilmente per tutto il mese di aprile, per le note restrizioni, non c’è.
I COBAS chiedono dunque di posticipare non essendo possibile, in una situazione così straordinaria, pensare che tutto possa svolgersi in modalità e tempi identici a situazioni ordinarie – almeno alla fine del mese di maggio le scadenze fissate dall’ordinanza per la presentazione delle domande di mobilità per l’anno scolastico 2020/2021, cosa del resto già successa in passato e che non pregiudicherebbe le operazioni e il regolare avvio del prossimo anno scolastico .
COBAS SCUOLA
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