I Cobas bocciano il Piano strategico dei Musei di Bologna

I Cobas bocciano il Piano strategico dei Musei di Bologna

Si tratta di un lungo elenco di contrarietà alle misure contenute nel Piano strategico dei Musei di Bologna quello che ha portato i Cobas e le rsu di tutte le sigle sindacali verso lo stato di agitazione di lavoratrici e lavoratori del settore. In linea generale, il sindacato accusa l’Amministrazione comunale di «essere interessata a smantellare un sistema museale che funziona», come testimonia il boom di ingressi e relativi incassi di biglietteria registrato nel 2024.
E se la promessa è stata quella di aumentare del 27,9% le risorse a disposizione del settore, secondo i Cobas i numeri del piano economico e finanziario dell’operazione in realtà portano a un taglio di entrate pari a 1,85 milioni di euro. [continua qui l’articolo su radio città fujiko]

ASCOLTA L’INTERVISTA AD ENRICO TABELLINI su Radio città fujiko.

piano musei bologna

Leggi il DOSSIER COMPLETO sul nuovo (e “segretissimo”) Piano Strategico Integrato del Settore Musei Civici di Bologna, a due settimane della presentazione al personale dei musei, avvenuta lo scorso 3 febbraio

Riportiamo l’articolo dei Cobas Comune di Bologna del 18 febbraio 2025: Musei: ecco il “Piano al contrario”, la pericolosa strategia che L’A.C. vuole applicare a tutto il Settore Cultura

Car* collegh*

presentiamo oggi il DOSSIER COMPLETO sul nuovo (e “segretissimo”) Piano Strategico Integrato del Settore Musei Civici di Bologna, a due settimane della presentazione al personale dei musei, avvenuta lo scorso 3 febbraio.

Questo il preoccupante modello che, partendo dai Musei, l’A.C. ha espressamente intenzione di estendere prima a tutto il settore Cultura (a partire dal Settore Biblioteche) e poi addirittura all’intero Comune e su cui i lavoratori e il sindacato COBAS esprimono profonda preoccupazione per le prospettive delineate dal documento e per la mancanza di risposte alle criticità da tempo sollevate e ribadite al neo-assessore alla Cultura, Daniele Del Pozzo, presente all’incontro.

I dipendenti hanno denunciano la scarsa trasparenza del Piano, di cui non è stata fornita nemmeno una sintesi con dati concreti relativi a organici, investimenti e risorse. La presentazione, dominata da slogan e dal nuovo brand visivo (con le 2 torri al contrario), ha trascurato le reali necessità del settore, come evidenziato anche dalle analisi presenti allo stesso documento:

PERSONALE SOTTO ORGANICO: UNA QUESTIONE IRRISOLTA

Secondo gli stessi dati contenuti nel Piano Strategico, infatti, il Settore Musei Civici di Bologna soffre di un grave sottodimensionamento del personale. Per garantire un adeguato funzionamento, sempre secondo il Piano sarebbero necessarie tra 39 e 74 nuove assunzioni, ma né la strategia delineata non prevede impegni concreti in tal senso.
Questo contrasta con le promesse fatte in passato dall’amministrazione e con le esigenze di continuità dei servizi, mentre è in continuità con la linea di totale chiusura alle assunzioni in cultura che l’A.C. ha tenuto nell’incontro sindacale del 28 novembre, dopo aver fatto scadere la graduatoria del precedente concorso.

RISORSE ECONOMICHE E TAGLI ALLA DIDATTICA

Desta forte preoccupazione il calo delle entrate correnti previsto nella bozza del Piano: una riduzione di 1.850.000 euro tra il 2025 e il 2027, nonostante l’incremento delle visite nei musei.
Particolarmente allarmante è il drastico taglio ai servizi didattici, che passerebbero dagli 843.000 euro del 2025 (garantiti da fondi PON) a soli 38.780 euro nel 2027: un -95,5% che azzererebbe le attività educative per gli oltre 150.000 studenti che ogni anno frequentano i musei bolognesi, con l’ovvia conseguenza che l’accesso a cultura e patrimonio sarà garantito solo alle scuole e alle famiglie che se lo potranno permettere

UNA VISIONE INCERTA: SOLO PROGETTI PILOTA A COSTO ZERO

Il Piano Strategico punta su progetti pilota dai nomi impegnativi come Digital library, Fab Lab, Edit-a-thon, Phygital Diplomacy, Design for All, Pre-text, Board Giovani, storytelling con personaggi virtuali per ogni museo, fino all’annuncio di un protocollo con le ASL per aprire ambulatori nelle sedi museali e prescrivere le visite ai musei da parte dei medici, nonché la “raccolta di campioni biologici in modo anonimo” di “saliva, prima e dopo la visita” per “analizzare cambiamenti nei livelli di stress o di attenzione” (idea ribadita dall’estensore del Piano in questa intervista).
È il Piano stesso a specificare che “la maggior parte dei progetti presentano piani di spesa molto poco significativi in termini assoluti”. I lavoratori denunciano una politica di attività culturali a costo zero (o quasi), che distruggerà inevitabilmente l’accessibilità e la capillare diffusione raggiunta dai servizi educativi museali negli ultimi anni.

UN INVESTIMENTO DI 707.000 EURO PER UN BOARD STRATEGICO, MA NON PER LE ASSUNZIONI

Nonostante la mancanza di fondi per il personale e i servizi educativi, il Piano prevede 707.000 euro in cinque anni per la creazione di un board strategico composto da esperti esterni, il cui ruolo e impatto restano poco chiari.

ESTERNALIZZAZIONI E PRIVATIZZAZIONI IN VISTA?

Il documento prefigura l’affidamento di servizi museali alla Fondazione Bologna Welcome, inclusi bookshop, caffetterie, biglietterie, fino alla creazione di pacchetti promozionali con visite esclusive o catering per “rendere le location dei musei più attraenti per eventi speciali” e all’affitto di Villa delle Rose “per eventi privati e matrimoni” all’affitto per matrimoni di Villa delle Rose.

LA RISPOSTA DEL COMUNE: UN SILENZIO INACCETTABILE

Nonostante le ripetute richieste di poter visionare la bozza definitiva da parte dei COBAS, in due settimane l’Amministrazione comunale ha deciso di non rispondere  e di apertura di un confronto avanzate dai lavoratori e dalla RSU.
Come COBAS prendiamo atto di questa mancanza di dialogo e di fronte alle prospettive incerte per il futuro del settore museale e ribadiamo l’impegno preso dall’intera RSU e deciso dai lavoratori riuniti in assemblea il 12 luglio, di proclamare lo stato di agitazione per tutto il Settore Musei Civici e l’intero Dipartimento Cultura del Comune di Bologna.

BASTA PROMESSE, È ORA DI ASCOLTARE I LAVORATORI!

Dopo anni di precarietà e incertezze, i dipendenti e i sindacati chiedono con forza assunzioni adeguate, investimenti concreti e un reale coinvolgimento nelle decisioni strategiche, per garantire un futuro solido e trasparente ai musei di Bologna

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